Il Giardiniere include in se stesso molte facoltà, ma potendo vivere, contemporaneamente, la trascendenza e la Manifestazione, occorre comprendere, con chiarezza, la presenza della nostra triplice natura di Sale, Zolfo e Mercurio, nonché le loro ragioni d’essere.
Dobbiamo comprendere, attraverso l’esperienza diretta, che le tre nature non sono la medesima cosa.
Il Giardiniere gode della triplice natura. In lui sono presenti, in un’unica individualità, le tre nature.Ogni tentativo di comunicare un tale ” mistero ” finisce, invariabilmente, nei predicati, dei quali è stato già detto.
Però si possono, semplicemente, elencare alcuni attributi del Giardiniere e, sapere che esistono può, forse, aiutare a viverli durante la dissoluzione.
Il Sale è, certamente, la ” prima ” nostra natura. Ora che incominciamo a vivere, tramite la dissoluzione, il nostro Sale, possiamo spingere la nostra mente nel meraviglioso universo della Trascendenza; ed avendo raggiunto la centralità dell’Artista, possiamo vedere, con chiarezza, entro il nostro stesso Sale.
Il Giardiniere è fatto ad immagine e somiglianza e non occorrono altre.. parole.
Non è predicabile da alcuna cosa, perciò esso è responsabilmente sovrano.
Ha facoltà di percepirsi, vivendosi, direttamente, senza generare predicati, perciò percepisce la propria Potenza.
Forse si può, anche, aggiungere che, normalmente, la nostra mente vive, a sua preferenza, una delle tre nature, rispetto alle altre, per ragioni di risonanze anteriori.
Ma, dirigendo la mente entro la dissoluzione, il Giardiniere ha la facoltà di focalizzarsi nelle proprie nature.
Per sua intrinseca natura, vive i dislivelli di Potenza, come invito all’azione del Verbo; cioè, da Sale puro può trasformarsi in Zolfo e da Zolfo concepire e liberare il Mercurio.
IL GRAN MAESTRO DEGLI ARCHITETTI
Serenissimo Presidente del Rito Simbolico Italiano
Fratello Maestro Architetto Giovanni Cecconi